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Melodramatic Realism

I primi capolavori di Luchino Visconti

L’Istituto Italiano di Cultura è lieto di presentare una mostra fotografica, curata dal Centro Cinema Citta’di Cesena e allestita da Mimmo Baronello,  con immagini dai set di tre capolavori della cinematografia di Visconti: “Ossessione/Obsession”, “La Terra Trema/The Earth Trembles” e “Bellissima”.

I primi passi di Luchino Visconti e i primi passi del Neorealismo, in una mostra importante anche dal punto di vista fotografico. A cominciare dalle foto di Ossessione opera di Osvaldo Civirani (storico nome della foto di scena) che testimoniano un cambiamento epocale nella fotografia di cinema. E’ una delle prime volte, infatti, in cui le foto vengono scattate mentre si girano le scene. D’altronde, lontano dai teatri di posa e immerso nel paesaggio lungo il Po, il film di Visconti pretendeva quell’innovazione mentre dava il via al Neorealismo. Dal canto loro, le foto di Paul Ronald (francese chiamato sul set dal direttore della fotografia Aldo e poi divenuto uno dei maggiori fotografi del cinema italiano) su La terra trema restituiscono con maestria luoghi e scenari siciliani di quello che da semplice documentario, come doveva essere inizialmente, si trasformerà in uno dei capolavori viscontiani. Esse rappresentano, inoltre, il punto di partenza di una fruttuosa collaborazione tra regista e fotografo, che si rinnoverà con Bellissima (di cui Ronald diventò, a lavorazione iniziata, anche direttore della fotografia) e che si protrarrà fino agli inizi dei ’60. Le foto provengono dagli archivi del Centro Cinema Città di Cesena.La mostra è realizzata in collaborazione con “Centro Cinema Citta’di Cesena” in occasione della retrospettiva organizzata dal TIFF: “Maestro! The Films of Luchino Visconti“.

 

Come descritto dal critico A.O.Scott del New York Times “tra i registi italiani più importati del periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale, Luchino Visconti possedeva un’ acutissima percezione storica e un entusiastico appetito letterario. […] tra i fondatori del neorealismo, è riuscito a drammatizzare le lotte della classe operaia romana, dei pescatori siciliani e di coloro che emigravano dalle campagne del sud alle industrie del nord. […] I suoi film sono tanto entusiasmanti quanto rivelatori, un gradito promemoria, in qualsiasi momento, che la serietà e il piacere vanno di pari passo”.

Ossessione” (1943), un adattamento non autorizzato di “The Postman Always Rings Twice / Il postino suona sempre due volte” di James M. Cain’s, stabilisce un modello per i suoi lavori futuri: clamoroso (la trama ruota attorno a due amanti che tentano di uccidere il marito della donna); in sintonia con i ritmi e gli aspetti della vita quotidiana (scene centrali sono ambientate in squallide stranze di hotel o in cucina mentre i personaggi cucinano); lungo (due ore e mezza raccontano fondamentalmente la stessa storia che Cain narra in un centinaio di pagine); per molti anni trasmesso solo in versioni censurate o goffamente revisionate.

Il secondo capolavoro di Visconti “La Terra Trema” (1948) è stato originariamnete commissionato dal Partito Comunista come documentario sullo sfruttamenteo dei pescatori in Sicilia. Visconti, invece, ha costruito una storia romanzata, usando persone e ambientazioni reali, sul tentativo di ascesa sociale e sulla triste caduta di ’Ntoni Valastra e della sua famiglia. Momenti melodrammatici e scene di vita quotidiana sono uniti da un narratore in terza persona, volutamente distaccato. La terra trema è cosparso di bellissime immagini, quali le mogli dei pescatori avvolte in scialli neri, ritratte sulla costa rocciosa e sovrastate dalla spuma delle onde che si infrangono su di essa. (A.O.Scott)

Sebbene “Bellissima” (1951) sembrerebbe essere stato spesso tralasciato o sottovalutato nella filmografia di Luchino Visconti, potrebbe in realtà rappresentare uno dei suoi maggiori traguardi. Con una memorabile performance di Anna Magnani e basato su una storia originale di Cesare Zavattini (che ha lavorato su classici quali “Umberto D” e “Ladri di biciclette/ Bicycle Thieves”), Bellissima è una perfetta combinazione del crudo, claustrofobico naturalismo dei suoi pioneristici film neorealisti con il lirismo melodrammatico delle sue opere più tarde quali “Morte a Venezia / Death In Venice” o “Il gattopardo / The Leopard”.

Una satira dell’ipocrita “tritacarne” che è l’industria cinematografica, Bellissima potrebbe essere uno dei migliori film sulla distanza tra il mondo idealizzato del glamour come viene rappresentato nei film e la devastante realtà nascosta nella loro produzione.(Pat Kewley)

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura
  • In collaborazione con: San Biagio- Centro Cinema Citta'di Cesena